Miele solido e granuloso
  prende
  il
  nome
  di
  miele
  cristallizzato.
  Spesso
  poco
  gradito
  dai
  consumatori,
  come
  se
  la
  cristallizzazione
  fosse
  un
  difetto
  del
  miele.
  Al
  contrario
  tutti 
  i
  mieli
  sono
  più
  o
  meno
  destinati
  a
  cristallizzare.
  E
  laddove
  la
  cristallizzazione
  non
  sia
  accompagnata
  da
  palesi
  difetti
  del
  miele
  (separazione
  fra 
  stato
  liquido
  e
  solido,
  fermentazione,
  ecc.)
  è
  l’espressione
  della
  sua
  autenticità
  e
  la
  prova
  dell’assenza
  di
  trattamenti
  industriali
  volti
  a
  riportare
  il 
  miele allo stato liquido per soddisfare le aspettative del consumatore.
  Il
  miele,
  come
  tutti
  i
  prodotti
  naturali,
  subisce
  modifiche
  nelle
  caratteristiche
  fisiche
  e
  chimiche,
  di
  conseguenza
  organolettiche,
  a
  seconda
  delle 
  stagioni,
  del
  periodo
  di
  raccolta
  e
  delle
  zone
  di
  produzione.
  Non
  ci
  si
  deve
  aspettare
  quindi
  che
  in
  anni
  diversi,
  nella
  stessa
  zona
  di
  produzione,
  lo 
  stesso tipo di miele abbia caratteristiche perfettamente identiche.
  Perchè il miele cristallizza
  La
  cristallizzazione
  è
  un
  processo
  naturale
  che
  si
  può
  verificare
  quando
  il
  miele
  non
  viene
  pastorizzato
  o
  comunque
  non
  viene
  trattato 
  termicamente con alte temperature. Questo
  processo
  non
  modifica
  in
  alcun
  modo
  le
  caratteristiche
  qualitative
  e
  organolettiche
  del
  miele.
  Ogni
  miele
  ha
  poi
  una
  differente
  tendenza
  a 
  cristallizzare
  in
  ragione
  di
  diversi
  fattori,
  alcuni
  dei
  quali
  possono
  essere:
  la
  natura
  e
  la
  diversità
  degli
  zuccheri
  presenti,
  la
  loro
  concentrazione, 
  l’umidità
  del
  miele,
  la
  velocità
  di
  sviluppo
  dei
  cristalli
  nella
  massa
  liquida,
  la
  struttura
  stessa
  di
  questi
  cristalli
  nascenti,
  la
  loro
  forma,
  la
  loro 
  aggregazione
  in
  agglomerati
  più
  o
  meno
  densi,
  la
  loro
  espansione
  nel
  mezzo,
  l’agitazione
  a
  cui
  miele
  viene
  sottoposto
  e
  il
  contenuto
  di
  particelle 
  solide in sospensione.
  Fattori che determinano la cristallizzazione
   sono: il glucosio, il fruttosio, l’acqua e la temperatura, e in particolare:
  - Il contenuto in glucosio e, in maniera più precisa, il rapporto glucosio/acqua.
  -
  Il
  contenuto
  in
  fruttosio
  e
  il
  rapporto
  fruttosio/glucosio.
  In
  particolare
  i
  mieli
  più
  ricchi
  in
  glucosio
  sono
  quelli
  che
  cristallizzeranno
  più 
  rapidamente e viceversa. Così un miele di
  colza,
  con
  il
  40
  %
  di
  glucosio
  e
  36-37%
  di
  fruttosio,
  cristallizza
  qualche
  giorno
  dopo
  l’estrazione.
  Invece,
  un
  miele
  di
  acacia
  con
  in
  media
  26%
  di 
  glucosio e 44% di fruttosio, può restare allo stato perfettamente liquido un anno o più.
  - il contenuto di acqua, quindi l’umidità: maggiore il contenuto, minore la tendenza acristallizzare.
  - la temperatura: a 14° C la formazione dei cristalli è massima, sopra i 25° C e sotto i 5° C è completamente inibita.